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  • Immagine del redattoreLa Cate

Writing 10: Baricco, un quadro e un autobus


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[caratteri: 2397 | tempo di lettura: 2']

Ci sono cose che quando accadono ti ricordi esattamente dov’eri, che cosa indossavi, com’era il tempo e che cosa c’era attorno a te.

Quando mille anni fa lessi questo estratto di "Novecento" di Baricco ero su un autobus, indossavo dei jeans strappati, faceva un caldo insopportabile e di fianco a me c’era un ragazzo addormentato nelle cuffie del suo walkman.

Piansi un po', compostamente, e pensai che quella fosse una buona giornata.

Eccolo:

"A me m’ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c’è una ragione. Perché proprio in quell’istante? Non si sa. Fran. Cos’è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? [...] 13 maggio, sei meno un quarto: Fran. Non si capisce. È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli, un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio".

Direi che merita una microlezione di scrittura breve.

🔧 L'abilità: scrivere testi brevi usando le figure retoriche

📚 Il contenuto: la metafora e l’onomatopea nel testo narrativo

⌛ Il tempo: 1 ora

🎯 La motivazione: passino le metafore, ma le onomatopee proprio non le sopporto, sanno di scuola elementare e non dedico loro più di un minuto di spiegazione. Bene, capìto, bravi. Ma questa pagina di Baricco mi fa scivolare nei ripensamenti. Anche Palazzeschi, a dire la verità, ma chissene.

💡 L'idea: la scrittura per il web ricorre spesso a metafore e onompatopee ma la banalità è dietro l'angolo, bisogna evitarla come una zecca.

📝 L’esercitazione: pensa a un evento che ha segnato la tua biografia. Bene, ora visualizza una foto, un'immagine. un quadro, che descriva le emozioni legate a quell'evento. Poi cerca un suono, uno solo (dolce, divertente, drammatico, cacofonico, angosciante).

Perfetto.

Raccontala, quell'immagine.

E ripetilo, quel suono, nel tuo racconto.

Non più di 600 caratteri, spazi inclusi.

🏆 Il risultato: copio di seguito un testo prodotto durante l’esercitazione.

C’è un marinaio stanco di troppo mare. La sua barca è logora e sudicia, come lui.

Un giorno il marinaio sceglie la terra. Vuole una casa, per ricominciare.

Toc.

La sua barca non serve più, però sa che ne sentirà la mancanza.

Non può abbandonarla.

La trascina con sé, lungo il sentiero che conduce nel bosco.

La strada è sterrata e sconnessa.

Toc.

Il marinaio si ferma, è sfinito, deve lasciarla.

Toc.

Tornerà.

Forse.

Toc. Toc. Toc.

Io sono qua.

Barca nel bosco.

[444 caratteri]

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