La Cate
Writing 09: Duccio Demetrio e la lista dei silenzi

Il bello di un corso di branding per le superiori è che si ha parecchio tempo a disposizione per far esercitare i ragazzi al web writing. Se ben progettata, la programmazione di italiano può prevedere laboratori di scrittura creativa in tutti e cinque gli anni. Altro che workshop.
Gli spunti, se si cercano, si trovano ovunque.
Ho appena finito di leggere uno dei curiosi libri pocket della casa editrice Mimesis: I sensi del silenzio, di Duccio Demetrio. E lì ho trovato una sollecitazione che devo condividere coi ragazzi in una microlezione al volo.
Vado di format:
🔧L'abilità: scrivere di sé con originalità e capacità introspettiva
📚 Il contenuto: l'elenco dei silenzi che hanno abitato la mia vita
⌛ Il tempo: un'ora circa
🎯La motivazione: un atto introspettivo che si rispetti deve contemplare la fatica. E ricordare i silenzi è faticoso, disturbante, assordante. Niente di meglio per misurarsi con le difficoltà dello scrivere breve.
💡 L'idea: a pagina 10 Demetrio mi sorprende con questa sollecitazione: "sappiamo ricordare i silenzi che abbiamo vissuto nel corso della vita, così palpabili e inafferrabili? Che ci hanno colto alla sprovvista? Che siamo andati a cercare, per trovare un po' di pace e tranquillità? O dai quali invece siamo fuggiti, perché ci mettevano a disagio?".
Insomma, ricordare significa di solito far emergere dal passato le azioni, le parole, le esperienze. Qui si chiede invece di cercare i vuoti, i non-detti, gli intervalli. Si tratta di descrivere il non agire e la sottrazione di sé.
📝 L'esercitazione: scrivi un elenco di 5 voci (per ognuna produci un testo breve) dal titolo: “I silenzi della mia vita”.
🏆 Il risultato: Non lo so, non l'ho ancora sperimentato, ma immagino le voci di protesta e dissenso, la voglia di ammutinamento e poi, come sempre, la consegna di fogli strappati e stropicciati che mi sorprenderanno.