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Ogni anno attendo gongolante lo spot di Natale di John Lewis, la catena british di grandi magazzini, perché in genere non delude.
E anche se non ci sono mai grandi stravolgimenti, la formula è rodata e vincente: raccontare storie che sanno di casa, di ricordi ovattati e di sogni condivisi. Con una buona dose di paradosso e di effetto sorpresa.
Questo sarà, per le famiglie inglesi, il Natale di Moz, il mostro sgradevole e dal peto facile che movimenta le notti di un bambino tutto occhi e ricci.
La campagna è transmediale e Moz finisce in uno spot, in un'app, sulle pagine di un libro e in una decina di gadget tutti sold out.
Un milione di sterline per le riprese dello spot e sei milioni per la copertura (dal marketing negli store all'acquisto degli spazi pubblicitari in televisione).
Il corporate storytelling, in linea con il posizionamento della compagnia, sceglie gli ingredienti del romanzo di formazione, con un ingombrante amico immaginario che si congeda dal suo artefice.
Divertente e curioso (e breve) il video del making of.
La regia è di Michel Gondry, quello di "Eternal Sunshine of The Spotless Mind", che però per me resterà sempre il tizio immenso che ha girato il video di "Star guitar" dei Chemical Brothers.
Analisi strizzata della campagna:
👨👩👧👦 Pubblico [sì, pubblico, ormai "target" è superato]: tutti, ma proprio tutti quelli che hanno in corpo anche solo una traccia di spirito natalizio (per questo l'azienda investe il 70% del suo budget nello spot di Natale).
🎁 Promise: John Lewis è luogo dello shopping visionario e della creatività a portata di mano.
🎩 Reason why: ha un rapporto privilegiato con i suoi clienti perché li conosce e ne anticipa i desideri.
👑 Posizionamento: fiducia ma anche cosmopolitismo, creatività e ampi orizzonti.
📣 Tone of voice: meravigliato, confidenziale, fresco, divertito.
💡 Concept: il mondo onirico della visione prende vita e svela la straordinarietà del quotidiano.
📝Esercitazione: racconta un episodio della tua infanzia in meno di 1500 caratteri. E fai emozionare chi avrà la fortuna di leggerlo..
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