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  • Immagine del redattoreLa Cate

Brand (identity) 18: stella o un punto di domanda?


Steve Jobs Norman Seeff

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A me 'sta foto di Jobs piace un bel po', anche perché si porta dietro una buona storia da raccontare.

L'ha scattata Norman Seeff, uno che li ha fotografati davvero tutti: Tina Turner con quel grande stronzo di Ike, John Travolta strizzato in una maglia sudicia supersexy, e poi Frank Zappa, Patty Smith, Andy Warhol, Ray Charles e vattelapesca.

Oggi il buon Norman ha ottant'anni e aneddoti da vendere.

Era il 1984 quando andò nell'appartamento di Jobs per fotografarlo. Non ci fu nemmeno il tempo di montare il set perché Steve, infilato nei suoi calzini grigi, aprì una birra, prese il primo Macintosh e si sedette sul pavimento con la sua creatura in braccio. Norman considerò il momento come definitivo e scattò quello che sarebbe diventato un ritratto leggendario, con Jobs che abbraccia il Mac. Poi buttò lì altre foto, tra cui questa, la mia preferita.

Servizio finito, tutti a casa.

I calzini, la birra a metà e la bocca un po' a culo di gallina hanno una naturalezza sorprendente.

Ecco perché Steve Jobs è entrato da star nel mercato: perché era naturale che accadesse.

Perché quella roba lì gli veniva facile. E non è solo questione di prodotto. E' anche una faccenda di marketing.

Di sé, Steve Jobs, non ha mai offerto immagini che non fossero vincenti.

La multinazionale Boston Consulting Group dice che quando entri in un mercato te ne scegli uno in crescita (e fin qui...) e che puoi posizionarti rispetto ai competitor o come una stella o come un punto di domanda.

Lui era stella e questa è la foto che lo racconta meglio.

Perché quando prendi una birra e ti metti il primo pc user-friendly al mondo sulle ginocchia, non ti resta che fare un sorrisetto compiaciuto e raccogliere le glorie che il destino ti ha riservato.

Stella.

Nemmeno troppo simpatico, se vogliamo dirla tutta, ma sempre stella.

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