Eccoci alla prima delle 5 lezioni per costruire un portfolio digitale professionale e creativo: imparare a "comportarsi bene" online.
Sembra più facile stare online che offline: meno ansia da prestazione, più distanza dalle cose del mondo, più possibilità di scegliere.
Sembra.
Invece quando uno apre la finestra virtuale sul web deve farlo in modo consapevole.
E non c'entrano, qui, le paternali.
Allora invitiamo i ragazzi a riflettere sul loro agire nel web. In realtà pure a noi non farebbe male.
Ma come si fa?
Uno strumento utile è il Social TESTER, una formula in 5 step per testare il nostro comportamento online:
Tempo-Estetica-Segreti-Tag-Eventi-Reati
TEMPO
Prendiamocelo, un po' di tempo, per decidere che cosa comunicare di noi stessi al web,
Non postiamo la prima cosa che ci salta in mente, evitiamo i video o le foto imbarazzanti, condividiamo contenuti che si possano per lo meno definire tali.
ESTETICA
La sobrietà non è un’opzione, è una necessità. Less is more.
E non azzardatevi a dire che è "questione di gusti": NO, una foto brutta è una foto brutta, un video brutto è un video brutto, un testo scritto male è un testo scritto male. Nessuna negoziazione possibile.
SEGRETI
Partiamo dalle impostazioni della privacy. Il nostro “io digitale” deve sapere che cosa condividere con il mondo, con gli amici o, magari, con nessuno. E i nostri dati regalati al grande fratello Mark Zuckerberg? Ricordiamoci che Instagram, Whatsapp e Facebook chiedono, non interrogano: non siamo mica obbligati a rispondere!
TAG
Esseri taggati non è sempre motivo di orgoglio. Il pianeta può sopravvivere anche senza la foto che ci ritrae in mutande a bordo piscina con una bottiglia vuota in mano.
C'è bisogno di aggiungere altro?
EVENTI
Dichiarare che parteciperemo a un evento potrebbe farci trovare sul posto persone davvero indesiderate. Oppure, e forse è peggio, potrebbe far scoprire alle nostre compagne stronze che frequentiamo segretamente un corso di uncinetto.
E attenzione alla geolocalizzazione: becco sempre i mie alunni quando saltano le prime ore di lezione perché postano beati le loro foto mentre fanno colazione al bar dietro l'angolo!
REATI
Non è affatto difficile commettere un reato nel mondo virtuale.
Il portale La legge per tutti ha prodotto un elenco da cui potremmo ricavare spunti interessanti: offendere gli altri, incitare all'odio, esprimere idee violente, diffamare qualcuno o perseguitarlo, per esempio, sono tutte azioni perseguibili.
Il tono di voce, sui social, dovrebbe sempre tenerne conto.
Non solo: chi pubblica la foto di un minore senza il consenso di entrambi i suoi genitori commette un illecito civile.
Troppo spesso ce ne dimentichiamo.
E lo fanno anche gli adulti.
Anzi.
Lo fanno soprattutto gli adulti.
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