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Sembra che ultimamente mi sia venuta la mania delle mucche ma è del tutto casuale.
Seth Godin, che del marketing e dintorni è un guru per molti, sulle mucche ha scritto un best seller: in copertina una giovenca tutta viola, a rappresentare l'unicità delle imprese vincenti. Per tutte le altre la profezia di un destino infausto.
In attesa del lancio ufficiale della Start-up Model Board (manca una manciata di giorni, emozione palpabile), è arrivato il turno della oneness, l'unicità che rende differenti.
Ogni imprenditore vive "un prima e un dopo" il suo diventare imprenditore. L'unicità è quell'x factor che trasforma in imprenditore uno che ancora non lo è. E' quella-cosa-lì, che quando uno ce l'ha gli viene pure naturale: un'impronta digitale, insomma.
Tutti dovremmo chiederci quale sia la nostra oneness, quale competenza ci faccia sentire a nostro agio, quale cosa ci venga facile, Dovremmo fermarci e capire in che cosa siamo unici, perché una volta che ce lo diciamo poi stiamo meglio. Ci tiriamo su in un pomeriggio di freddo cane, i nostri guai quotidiani ci sembrano un po' più sopportabili e ci togliamo qualche fardello.
Allora vediamo di scoprirlo, il nostro talento, come uomini e come professionisti.
Perché ce l'abbiamo tutti, altro che vacche viola: basta cercare e le cose si trovano.
Io ci ho pensato su parecchio e ho deciso che una roba che mi viene naturale da che ne abbia memoria è la scrittura.
Non è che mi venga bene: mi viene naturale.
Scivola via leggera e mi tocca lasciarla andare.
Errori e cialtroneria compresi.
Bene, tocca a te.
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